Abstract: Il Corpo è onnipresente nei versi di Szymborska, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996. Appare nel ricordo di un sogno, nella descrizione di una fotografia, quando si affronta la morte, la politica, l’amore, l’ingiustizia, l’odio, la natura, l’umanità nel suo essere un Tutto nel quotidiano di ogni vita e nel mistero della sua fine terrena. Il corpo diviene un fatto sociale totale (Mauss, 1902), nella poetica szymborskiana, così come Marc Bloch propose per una nuova valutazione del divenire storico, a partire dal senso della corporalità nella misura del quotidiano.
Questa poetessa schiva da ogni forma di spettacolarizzazione, dal prendere corpo nei mass media, dà corpo, voce e fisicità, movimento, ritratti di ogni forma vivente nella descrizione e percezione dei cinque sensi. Conduce letteralmente i lettori e le lettrici a sentire sulla propria pelle, a vedere con i propri occhi, ad ascoltare e ricordare.
Language: Italiano