Abstract: La scelta di essere un musicista, fin da piccolo, conduce ad un fatto sociale totale: vivere la musica, studiare e lavorare con essa significa, sia per gli uomini che per le donne, un quasi azzeramento dei diversi tempi di vita: il tempo e lo spazio privato vanno a fondersi con quello pubblico. Nella musica si condivide con gli altri (maestri, colleghi, pubblico) tradizione e innovazione, memoria culturale e sperimentazione.
Numerosi musicisti, da me intervistati in questi anni, mi spiegano, in modo del tutto spontaneo, quanto la musica, sia come fatto privato, sia come fatto sociale, pervada l’intero arco spaziotemporale della loro vita quotidiana, in cui non esistono feste e vacanze, perché ogni spazio “libero” è vissuto con accanto lo strumento: il bisogno di suonare.
Language: Italiano
Originariamente pubblicato in: Spiritualità, benessere e qualità della vita, a cura di A.M. Favorini, Ed. Franco Angeli, Milano, 2012